Descrizione breve
Cartonato, cm 13 x 19, pp. 96, a colori
Giungono in farmacia portati da ignari intermediari e attendono di essere eseguiti. Nascono per soddisfare esigenze reali e, una volta risolto l’enigma, perdono di significato e si gettano via.
Questa volta, invece di essere cestinati, sono finiti in questa strana raccolta che disegna, senza offendere alcuno, uno spaccato delle percezioni e delle rielaborazioni della fantasia, sui rimedi che avrebbero risolto le urgenze di una clientela “sana” e “ingenua”, che un tempo approdava in una farmacia di un paese, in una stradina del centro storico, tanto stretta da non avere marciapiede. La selezione contenuta in questa raccolta è una piccola parte pubblicabile di una più vasta, realizzata nei tanti anni di attività al fianco di mio padre Salvatore e arricchita di alcuni significativi pizzini provenienti dalla preziosa collezione privata del Dott. Donatello Papa. Tra gli “è stato detto” e gli “è stato scritto” è come indossare una lente di ingrandimento e osservare attentamente e ironicamente quella che è una parentesi importante di un periodo della nostra vita. Questa raccolta di geniali pizzini abbraccia un trentennio, accarezza l'immaginario della gente più comune e semplice, guarda al significato del medicinale come rimedio miracoloso e alla figura del farmacista, cui affidarsi per i bisogni quotidiani. (Vito Francesco De Pace, Introduzione)