Descrizione breve
pp. 332, 21 x 29,7 cm, con 620 illustrazioni in b/n e a colori, brossura
Collana: Architettura e città. N° 2
Cosa abbia significato, dopo l'Unità d'Italia, l'approfondimento e l'ampliamento di una cartografia che non fosse più regionale ma unificasse le metodologie d'indagine su tutto il territorio, emerge con tutta evidenza dalle schede e dai saggi del presente volume, che non presenta solo immagini consuete, o anche poco note, dell'architettura pugliese dal Medioevo all'Ottocento, ma recupera soprattutto un’attività di assoluta preminenza che mai sinora era stata sottolineata..
Nel momento in cui gli "studiosi elitari" selezionavano i monumenti di cui interessarsi, scegliendo le reliquie medievali e rinascimentali, e scartando quelli barocchi, ritenuti volgari nell'eccesso di decorazione, e quelli rurali, le torri e le masserie, perché poco estetizzanti, i topografi invece procedevano a redigere la cartografia d'Italia utilizzando come punti trigonometrici tutti i monumenti sparsi sul territorio e, senza differenza di categoria, li descrivevano indistintamente con la stessa dignità, dimostrando una modernità d'intenti e una metodologia di pragmatica finalità. Non pochi di quei monumenti, scomparsi o totalmente manomessi e trasformati, oggi sono conosciuti proprio attraverso disegni e rilievi allora realizzati e del tutto inediti che vedono ora la luce.
Il panorama ampio e diversificato presentato in questo volume aggiunge un capitolo di conoscenza della nostra regione tra i più originali e significativi e qualifica sempre più il dibattito tra politica e cultura che il sapere tecnico degli esperti deve affiancare quello scientifico degli studiosi per concorrere insieme alla valorizzazione del nostro territorio.