Descrizione breve
formato 17x24 cm, pp. 64, illustrato
Grazie agli scavi di inizio secolo di Di Cicco e Rellini, il nome di Latronico è diventato da molto tempo familiare agli studiosi di archeologia e in particolare agli specialisti di preistoria.
Ad una precoce notorietà non ha tuttavia fatto seguito, per lunghissimo tempo, un adeguato impegno di ricerca e di tutela: solo negli anni Settanta, infatti, dopo l’istituzione della Soprintendenza Archeologica della Basilicata si è avuta una prima ripresa degli scavi affidati al prof. G. Cremonesi, cui ancora oggi è demandato lo studio dell’importante complesso delle grotte di Latronico.