Descrizione breve
pp. 576, 17 x 24 cm
Collana: Biblioteca di Cultura Pugliese.
Selezione degli scritti più importanti e rappresentativi di Aldo Vallone sul Salento e sulla Puglia.
Nella sua ricca produzione scientifica, Aldo Vallone ha riservato al Mezzogiorno, ed in esso al Salento e alla Puglia, un contributo fecondo. Egli stesso in una raccolta di saggi del 1978 richiama “i trent’anni di varia sperimentazione” e ricerca sulla “civiltà meridionale” che tutt’oggi dura. Questa ininterrotta attenzione ha la stessa sostanza etica alla quale dovrebbe in generale attingere, come in Vallone ha sempre attinto, il mestiere di critico; e, volta ad una periferia, esprime, una esigenza sapiente e continua, di unità che acquista la forma di scrittura. E l’unità manca, quando la periferia è affidata all’ignoto e al mal noto, che continua ad esser tale anche se avvolto nelle spire saccenti dell’erudizione, in quelle fredde del mero filologismo ed altre, che non siano quelle proprie e adatte a conoscere appunto, nell’unità. Né si tratta, soltanto di questo. Perché negli scritti di Vallone dedicati a colmare quella distanza, e a sanare quello stacco, non vive il pallido lume dell’occasione, ma la forza intensa della passione. Riscattare dall’oblio o dall’ignoranza un autore o una pagina provinciale, equivale a protesta, secondo una certa forma, contro l’indegnità della condizione meridionale, così distante dall’altezza e dalla civiltà e dall’ingegno della sua cultura anche letteraria che, però, va restaurata. Né basta. Equivale anche ad interrogare la letteratura sul suo ruolo, o meno, di progresso.
Autore:
Dantista e storico della letteratura italiana di fama europea, membro di varie Accademie nazionali e internazionali, ha insegnato nelle Università di Lecce, di Bari e di Napoli; e in questa città anche all’Istituto Universitario Suor Orsola Benincasa. È stato Professore Emerito dell’Università di Napoli; ha ottenuto la Medaglia d’oro per i Benemeriti della Scuola Cultura e Arte (1973) e la Medaglia d’oro, per i suoi studi danteschi, del Comune di Firenze e della Società Dantesca Italiana (1990).