Rilettura dell’Elegia 2,5 di Tibullo

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Descrizione breve

Brossura, cm 12,5x20,5, pp. 112

Tibullo è poeta “augusteo” perché visse nel periodo di Augusto. Ma fu augusteo anche per idee e fede politica? E’ una domanda che gli studiosi i pongono almeno da qualche decennio.
Il riesame dell’elegia tibulliana 2,5, che già ha posto tanti problemi agli studiosi, permette di dare in qualche modo una risposta (ma negativa) alla domanda posta prima.
Proprio la lunga profezia, che nell’elegia 2,5 viene recitata dalla Sibilla della Troade, può spingere a considerare Tibullo poeta non augusteo per cultura e ideologia.
I riferimenti tibulliani alle leggende di Enea, confrontati con i riferimenti simili presenti nel poema virgiliano, permettono di constatare che Tibullo non accettava idee e impostazioni augustee (o almeno alcune, specie di tipo genealogico). Le scelte tibulliane non potevano certamente essere gradite ad Augusto: l’imperatore è del tutto assente nell’opera di Tibullo; è completamente ignorato il collegamento degli Iulii a Iulus-Ascanio e si dubita perfino che Ascanio sia venuto in Italia; Ilia Rea Silvia è presentata da Tibullo come vestale peccatrice e fedifraga; Romolo ammazza Remo; ecc.
La particolare struttura dell’elegia 2,5 pone in particolari loci evidentiae elementi che potrebbero portare alla conclusione che, per Tibullo, la gens Iulia potrebbe essere stata un malum signum per Roma.
Autore: Emilio Bandiera
Anno: 2006
Codice ISBN: 8880866656

Rilettura dell’Elegia 2,5 di Tibullo

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