Descrizione breve
Brossura, cm 11,5x17,5, pp. 88, illustrato
Gli studiosi di Orazio hanno sempre sostenuto che il poeta non conoscesse quasi nulla di astronomia/astrologia e che i riferimenti che si trovano nella sua opera sono per lo più semplici ornamenti letterari.
Nel bimillenario oraziano ci “ha punto vaghezza” di rileggere l’intera produzione poetica del Venosino prestando particolare attenzione a quelle parti in cui stelle, costellazioni zodiacali, influssi astrali compaiono come elementi centrali del discorso.
Ci è sembrato di cogliere una ‘voce’ nuova in Orazio: il principio generale della interazione cielo-terra fa parte anche del patrimonio culturale del Nostro, così come di quello degli altri poeti e scrittori del suo tempo. Abbiamo, quindi, voluto, con il nostro modesto contributo, quello di studiosa di astronomia antica, aggiungere un’altra, anche se piccola “stella” al variegato firmamento del poeta venosino. (Dora Liuzzi, Premessa)