Napoli e la Spagna nel Cinquecento. Le opere, gli artisti, la storiografia

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Descrizione breve

Collana del Dipartimento di Beni Culturali. Saggi e testi n. 57
formato 21x29,7, pp. 196, illustrato

Sebbene il volume raccolga per buona parte interventi presentati in occasione del convegno Napoli e la Spagna nel Cinquecento. Gli artisti, le opere, la storiografia, tenutosi a Napoli l’11 marzo del 2016 presso Palazzo Zevallos Stigliano (Gallerie d’Italia), esso non rientra ipso facto nella categoria degli atti di convegno. Ciò per ragioni diverse. Dietro le quinte vi sono altre ricerche, altri incontri, altri viaggi tra Napoli e la Spagna caratterizzati da un costante e ‘sincero’ confrontarsi, quasi sempre al cospetto delle opere. A Burgos con María José Redondo Cantera, a Barcellona e Napoli con Joan Bosch Ballbona e Mariano Carbonell Buades; a Granada con Manuel García Luque. Sostenuti e continui, benché indiretti negli ultimi anni, sono stati i contatti con Luciano Migliaccio da San Paolo del Brasile per discutere di uno dei temi più frequentati dagli studi di scultura del primo Cinquecento: la presenza in Italia dei ‘doi spagnuoli’ Ordóñez e Siloe; tema di cui egli è senza dubbio un imprescindibile segmento storiografico da ‘rileggere’ con attenzione. Convergono in questo volume più voci sugli argomenti di scultura (su Águilas y aguiluchos), intreccianti precise posizioni critiche con il fluire dei percorsi storiografici; infrangendo talvolta qualche tabù. Spesso ‘…l’eccesso di fedeltà [ai venerati maestri] produce un’imbalsamazione delle idee’ (Carlo Sini, in La Repubblica 30 agosto 2013, p. 41). Decidere di non dare per acquisite una volta e per sempre ‘certezze’ che tali non possono essere, non significa negare il valore di certi studi, che conservano il loro ruolo di baluardi metodologici, bensì porsi da un’angolazione diversa e scalfire qualche inerzia percettiva. La tradizione, scriveva Brecht (figura non più di moda) va negata e trasfigurata; ma altresì recuperata. Mi sembra che il suggerimento possa essere accolto anche per la presente circostanza critica che si porta dietro sfumature di deferente insubordinazione. Sono dell’opinione che da questa raccolta di studi emerga con maggiore chiarezza il profilo stilistico di Siloe, il quale a Granada sembra lasciar affiorare con più libertà anche ‘ricordi’ napoletani. E qui gioverebbe una complessiva lettura sociologica della sua attività.




Introduzione
Letizia Gaeta

La fortuna storica e storiografica di due o tre scultori spagnoli a Napoli nel Cinquecento: spunti per una lettura critica
Letizia Gaeta

La tomba di Andrea Bonifacio nella chiesa dei Santi Severino e Sossio a Napoli. Un’opera tra Napoli e la Spagna
Luciano Migliaccio

La obra burgalesa de Diego Siloe (1519-1528)
María José Redondo Cantera

La actividad escultórica de Diego de Siloe en Granada: fortuna crítica e historiográfica, incógnitas y certezas documentales
Manuel García Luque

Bartolomé Ordóñez: una poderosa inventiva
Joan Bosch Ballbona

Gregorio Pardo, Burgensi sculptori clarissimo: una hipótesis italiana para el hijo de maestre Felipe
Mariano Carbonell Buades

Qualche appunto su un committente spagnolo a Napoli alla fine del Quattrocento
Donato Salvatore

Pittura iberica nel vicereame (e ai suoi confini). Appunti su Pedro Machuca, ‘Domenico Spagnolo’, Luis de Vargas e Luis de Morales
Stefano De Mieri

Benvenuto Tortello: un arquitecto italiano en la Sevilla del Renacimiento
Vicente Lleó Cañal

Tracce iberiche in due sculture lignee campane
Rosa Romano
Autore: a cura di Letizia Gaeta
Anno: 2017
Codice ISBN: 9788867661756

Napoli e la Spagna nel Cinquecento. Le opere, gli artisti, la storiografia

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