Descrizione breve
formato cm 17x24, pp. 332, brossura
Nel 1934, dopo la riedizione dell’Amphitheatrum (1933) e del De admirandis (1934), accompagnata dalla ricognizione collaterale delle fonti, grande era l’attesa del terzo ed ultimo volume (scissosi in un terzo e in un quarto), che avrebbe risolto, almeno dal punto di vista dell’autore, in un discorso organico, il «caso» Vanini riproposto in termini radicali dalla pubblicazione dei primi due, sia che la critica fosse consenziente sia che fosse avversa alla corvagliana riduzione delle opere vaniniane ad un centone, ossia ad un plagio gigantesco.