Descrizione breve
cm 17 x 24, pp. 240, brossura
Collana: Dipartimento di Filologia Classica e di Scienze Filosofiche. “Testi e Saggi” 24
Nei primi anni del Novecento, nell’àmbito della psicologia italiana, sulla cui storia di recente sono stati pubblicati studi e ricerche di ampio respiro, si è fatta strada una prospettiva teorico-metodologica che si può definire come ‘psicologia filosofica’ in contrapposizione alla psicologia sperimentale, più accreditata e privilegiata non solo sul piano epistemico ma anche su quello storiografico.
La psicologia filosofica sostiene decisamente l’autonomia della psicologia nei confronti della filosofia ma si oppone alla riduzione della psicologia alla fisiologia e all’uso esclusivo del metodo sperimentale nelle indagini psicologiche. Essa, pertanto, risulta essere una tendenza intermedia tra la psicologia modellata sulle scienze fisico-naturali e la psicologia speculativa, tradizionalmente inserita nell’interno della filosofia e tendente a una conoscenza razionale dell’anima, raggiunta attraverso l’analisi filosofica della coscienza. Sul piano metodologico, la psicologia filosofica si caratterizza per l’affermazione di una pluralità di approcci – osservazione, sperimentazione, introspezione – e per la loro reciproca integrazione: è l’oggetto della psicologia, costituito dalle attività e dalle funzioni psichiche considerate nel loro complesso articolarsi e dispiegarsi nei soggetti visti nella loro individualità e irripetibilità, a richiedere una conoscenza che non si limiti a rintracciare nessi causali tra fenomeni ma che si apra a considerazioni più ampie le quali non escludano pregiudizialmente neppure gli aspetti teleologici.