Descrizione breve
Cartonato con sovracoperta, cm 17x24, pp. 180
Collana: Università di Lecce. Dipartimento di Scienze dell'Antichità. Settore Filologico-Letterario. Studi di Filologia e Letteratura. Suppl. 2
L’interesse generale e le attenzioni degli studiosi nei confronti di Lupo di Ferrières (805/6-862), classicista, teologo, filologo, umanista della seconda fase della rinascenza carolingia, sono stati rivolti finora quasi esclusivamente all’Epistolario, la sua opera certamente più nota, finendo quasi col trascurare, come spesso avviene, quelle che vengono definite le “opere minori” dell’abate.
Si è persino dubitato della paternità stessa della Vita Maximini e da ciò consegue probabilmente la scelta dei Bollandisti di pubblicare (Acta Sanctorum, Maii VII, 19-25) l’agiografia del santo redatta da un Anonimo qualche anno prima di Lupo.
Il testo della Vita Maximini che si legge nei Monumenta Germaniae Historica (1896) risulta altresì superato da un’analisi aggiornata della tradizione manoscritta. Si è per questo ritenuto opportuno dare l’edizione critica di questa interessante opera agiografica di Lupo di Ferrières, considerando con particolare attenzione l’utilizzazione che l’autore fa delle fonti agiografiche e classiche.
La recensio della Vita Wigberti non ha offerto invece le condizioni per rivedere l’edizione dei Monumenta, ma la necessità di voler conferire organicità e completezza al tema trattato, ha imposto comunque la collocazione in Appendice della traduzione di quest’opera, arricchita da fonti e note di commento, a fronte del testo integrale ripreso dalla stessa edizione.