Descrizione breve
formato 25x34cm, pp. 300, 80 grandi tavole a colori del mosaico
Il volume presenta l'indagine su un documento singolare, il mosaico pavimentale della Cattedrale di Otranto, eseguito tra il 1165 e il 1167 dal prete Pantaleone: l'unico superstite di una famiglia di pavimenti simili, di cui rimangono lacerti e frammenti nelle Cattedrali di Trani, Brindisi e Taranto.
Un'opera, questa del prete Pantaleone, al centro di una larga attenzione da parte di storici, filologi, iconologi per i numerosi e complessi problemi che presenta non solo sul painao tecnico e stilistico, ma anche su quello interpretativo e contenutistico.
La pluralità dei temi ispirati alle fonti bibliche, ai cicli mitologici, agli elementi della quotidianità, la stretta simbiosi di storia sacra e di storia profana secondo uno schema di periodizzamento riveniente da categorie teologiche; la finalità didattica e pedagogica, scandite secondo i canoni della Bibbia pauperum; i raffronti con un’area di intervento artistico che annovera le grandi e più eccellenti opere musive della Cappella Palatina e della Martorana a Palermo, della Cattedrale di Monreale e del catino absidale di Cefalù, fanno di quest’opus taessallatum un campo di rilettura sempre più suggestivo e affascinante.
Una rilettura che non può prescindere, oltre che dall’ambiente, dal particolare carattere del territorio idruntino teatro di esperienze culturali diverse, ellenistico-orientale, bizantina, nordico-occidentale, confluite, attraverso lunghi processi e ricorrenti stagioni, entro un preciso alveo di civiltà, dove lo stesso sincretismo originario è mirabilmente condotto a unità.
Cosimo Damiano Fonseca