Descrizione breve
a cura di Antonio Mangione
Biblioteca di Scrittori Salentini
diretta da Mario Marti
I,8
formato cm 17x24, pp. 1156 (2 tomi), brossura
Ascanio Grandi (Lecce, 1567-1647) è un letteratissimo clericus, vissuto sempre nella città nativa, autore di poemi di eletta area controriformistica, e di altre opere in versi e in prosa inedite e disperse.
Non isolata questa attività, al pari di quella letteraria ed artistica della sua aristocratica città-chiesa, e seconda Napoli, benché periferica. Ma diventa noto il Grandi, in Italia e fuori, solo in età avanzata, scontata la ventennale e maggior fatica del Tancredi (1632, 1636 II ed.), sincretistico ‘poema eroico’ dei viaggi e delle imprese di guerra del più famoso eroe della Gerusalemme Liberata, riacquisito a leggendarie origini normanno-salentine. Di narrativo impianto omerico-virgiliano (tema del viaggio) e tassiano (tema del ‘glorioso acquisto’), il Tancredi è stato immaginato e realizzato come esemplare perfetto e definitivo del cinquecentesco genere epico (o eroico) di appartenenza, per invenzione mitico-mistica, per finalità allegorico-didattica e per stile classicistico-manieristico. Dopo, il prodotto poetico è di esclusivo argomento religioso (fra le prove più impegnative, i Fasti Sacri [1635], ‘poema epico’ delle glorie della Chiesa Romana, e la Vergine Desponsata [1639], ‘poema sacro’ del mistero mariano attraverso visioni esameroniche): l’unico nel quale il Grandi finisce con l’identificare ragione d’essere e mestiere della poesia, così esprimendo più diretti ed assoluti valori, coscienziali ed insieme pragmatici, della contemporaneità controriformistica.
Indice generale
I TOMO
IL TANCREDI
Al Signor Girolamo Cigala, Baron di Sternatia
Al Signor Andrea Marchese, Consigliere di Santa Chiara per sua Maestà Cattolica
Canti I-XX.
II TOMO
Postfazione
Epica controriformistica del «Tancredi»
Nota biobibliografica e filologica
Indicazioni esegetiche
Indicazioni linguistiche
Indicazioni onomastiche e narratologiche
Indice degli autori citati
Appendice
LA VERGINE DESPONSATA
A’ Signori divoti Leggitori, a cui è stato dal Poeta dededicato il Poema
Canti I-X.