Descrizione breve
124 pp,15 x 21 cm.
Collana estetica e marketing: Testi e Saggi n° 3.
Si discute molto sulla possibilità di utilizzare quella variante della business ethics che è la Responsabilità sociale dell’impresa (RSI) come modello di governance allargata dell’impresa. Quello della RSI non è certo un argomento nuovo nella letteratura economica. Da sempre, infatti, si sa che l’impresa ha obblighi di natura morale, oltre che legale, nei confronti della società in cui è inserita e opera. Non sarebbe dunque corretto affermare che il tema della RSI costituisce una novità. È però vero che, nel corso del tempo, è andata mutando l’interpretazione del concetto di responsabilità sociale, ossia la specificazione di ciò di cui l’impresa deve ritenersi responsabile. Una tale evoluzione dello slittamento semantico della responsabilità è andata di pari passo con il mutamento profondo della nozione di comportamento etico: è difficile sfuggire all’impressione dello scompaginamento di vecchie e consolidate categorie economiche sotto l’incalzare travolgente dell’imperativo categorico kantiano del rispetto delle persone come fini in sé e non soltanto come mezzo, del concetto weberiano di responsabilità intorno alle conseguenze (prevedibili) delle proprie azioni, dell’ulteriore radicalizzazione del principio responsabilità ad opera di Hans Jonas come nuova forma di etica per la civiltà tecnologica, della teoria rawlsiana della giustizia come equità. L’intenzione teorica di questo libro è quella di mettere in tensione le ragioni dell’impresa e i vincoli morali, coltivando il progetto di esaminare i termini di un rinnovato contratto sociale in grado di assecondare un processo di democratizzazione della società e del mercato. Su questo sfondo, si rivela centrale il concetto jonasiano di responsabilità all’interno degli studi sulla migliore gestione dell’impresa. Bisogna convenire che si deve all’irruzione pervasiva di una nuova sensibilità per i temi dell’etica pubblica se l’opinione secondo cui l’impresa ha una dimensione etica, oltre a una dimensione economica e giuridica, è oggi ampiamente accettata.