Descrizione breve
pp. 132, 22,3 x 22,3 cm, illustrato in BN e a Colori
Il Castello di Carlo V costituisce uno dei più importanti esempi di architettura militare aragonese in Puglia e connota da sempre, con la sua mole imponente e con il circuito delle mura lungo il cui tracciato si innesta, il paesaggio urbano della città di Lecce.
In realtà gli interventi promossi dall’imperatore ed eseguiti tra il 1539 e il 1549 riguardarono alcune ristrutturazioni interne e la realizzazione di nuovi bastioni necessari ad aggiornare i sistemi di difesa all’uso delle armi da fuoco, ormai pienamente diffuso nel XVI secolo.
Il Castello è in realtà molto più antico e le indagini archeologiche che da un decennio sono svolte dall’Università del Salento in collaborazione con la Soprintendenza per i beni archeologici confermano che il complesso monumentale è il risultato ultimo di una articolata successione di fasi costruttive a partire almeno dalla metà del XIII secolo. E così dagli scavi effettuati nella torre di sud-est (“Torre Mozza”), nella cappella di S. Barbara e nel cortile interno stanno emergendo contesti e testimonianze riferibili con certezza ad epoca sveva e angioina che, confrontati con la ricca documentazione d’archivio, inducono a riferire il primo impianto della struttura fortificata, presumibilmente citata nella Reparatio castrorum del 1241, alla piena epoca federiciana.
Tali dati, raccordati a quelli derivati dalla campagna di restauri condotta dalla Soprintendenza per i beni architettonici e per il paesaggio, soprattutto in relazione alle fasi architettoniche e alle attività costruttive, hanno ampliato notevolmente la conoscenza del monumento in attesa di una nuova stagione di ricerche che lo dovrà restituire alla completa fruibilità pubblica.
Nel frattempo è quanto mai opportuna l’organizzazione di una esposizione, frutto di una intensa attività di ricerca interdisciplinare, che illustri e metta a disposizione della comunità i risultati degli interventi fin qui condotti grazie anche alla virtuosa sinergia tra istituzioni pubbliche, il Comune proprietario dell’immobile, le strutture territoriali del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, l’Università del Salento, mosse dal comune obiettivo di tutelare, conservare, valorizzare il patrimonio culturale nella convinzione che da ciò possa derivare un nuovo modello di sviluppo del territorio.