Descrizione breve
formato 17x24 cm, pp. 128, 120 ill. in b/n e col.
La presenza dei Greci nel Salento di età protostorica e antica e il suo significato e impatto sulle culture locali, sono stati a lungo letti e interpretati entro la duplice prospettiva che domina nelle fonti letterarie greche e latine: da un lato quella delle origini delle popolazioni antiche del Salento e dall’altro quella dei rapporti politico-militari, ma anche culturali, con l’unica colonia fondata dai Greci ai margini della regione salentina, la spartana Taranto. Con esiti interpretativi e ricostruttivi, peraltro, non privi di aspetti paradossali.
Mentre, infatti, nelle fonti prevale l’attribuzione a Iapigi, Messapi e Sallentini, di antichissime e nobili origine greche legate a ‘migrazioni’ di età ‘eroica’, nella storiografia moderna, soprattutto quella di matrice locale, si sono valorizzati soprattutto gli aspetti di peculiarità della civiltà epicoria testimoniati dalle iscrizioni in alfabeto e lingua messapica, nonché dalle produzioni vascolari come ad es., la trozzella, per sottolineare una forte specificità, e autonomia nei confronti della cultura ellenica, dell’identità culturale messapica, la quale semmai avrebbe tratto origine, sempre in seguito a fenomeni migratori di età preistorica e protostorica, dall’orizzonte ‘illirico’ dell’antistante costa balcanica. Con la conseguenza di una sostanziale provincializzazione della storia delle civiltà antiche del Salento rispetto a quella più ampia delle culture del Mediterraneo.
dall'introduzione di Francesco D'Andria e Mario Lombardo