Descrizione breve
Collana "Le Guide Verdi" 48
pp. 124, interamente a colori
L’opera conferma una metodica d’indagine già sperimentata, che parte quasi esclusivamente “dal documento” e da ogni possibile fonte archivistica, ma anche dalle opere specialistiche più recenti e aggiornate. Si è delineata così una storia di Sogliano che indulge poco a ricostruzioni storiche fantastiche, con la concessione, tuttavia, di qualche congettura.
Il libro inizia con uno studio del territorio di Sogliano, che svela, tra l’altro, la grecità di numerosi geoidrotoponimi. La lettura diventa, poi, molto intrigante nel capitolo “Il nome e lo stemma”, in cui, fugando interpretazioni arbitrarie e divagazioni erudite, viene confutato il fantomatico Solium Jani. Nella ricostruzione storica, inoltre, negando le origini mitologiche di Sogliano, attribuite ai Cretesi o agli Ateniesi, viene evidenziato, ancor di più, l’insediamento messapico, con la segnalazione delle acquisizioni dell’archeologo belga Thierry Van Compernolle. Vengono poi sottratti all’oblio numerosi personaggi, sconosciuti ai più, attivi in epoca angioina, e anche i nomi di alcuni “ufficiali” di Sogliano, al servizio di Giovanni Antonio del Balzo Orsini, quando Sogliano faceva parte della Contea di Soleto. E ancora, di grande interesse risultano le pagine che trattano di Sogliano durante il sacco di Otranto del 1480. E poi il centro storico, il castello, le chiese, il convento degli Agostiniani, i percorsi devozionali e, unito al toponimo Sogliano, quel “Cavour”, che consegna la cittadina alle pagine tumultuose scritte durante l’unificazione d’Italia. Tutto insomma su una piccola città che per certi versi sicuramente piccola non è.