Descrizione breve
Rilegato, cm 21x29,7, pp. 160, illustrato a colori
Collana: Dipartimento dei Beni delle Arti e della Storia. Sezione Storia e Arte in Terra d’Otranto, n. 1
In un recente lavoro su Gian Domenico Catalano, gli autori non hanno omesso di constatare, non senza un mal celato accento polemico, la mancanza, tuttora, di «una compiuta monografia» sullo stesso artista, come su «tutti i pittori salentini di antico regime», addebitandone la responsabilità innanzitutto agli studiosi, che non ne avrebbero avvertita la necessità, o, anche, all’insufficienza, ritenuta molto più probabile, degli studi, che non l’avrebbero consentita, «nonostante gli apprezzamenti critici, anche autorevoli che gli sono stati e gli vengono tributati». Di qui il loro proposito «di precisare, soprattutto con l’ausilio di materiale inedito, le coordinate biografiche e artistiche di questo artefice» e di predisporre un catalogo «come contributo necessariamente preliminare alla monografia che prima o poi ci si attende debba essere scritta».
È stata per me, circostanza felice che la pubblicazione del suddetto lavoro si sia incrociata con le ricerche, ormai avviate, per una mostra dell’Arte del Cinquecento in Terra d’Otranto, tra le quali rientrava proprio quella sul Catalano, ritenendo ormai maturo il tempo per dedicargli un saggio monografico. Sono naturalmente convinto che non sempre e comunque si debba riservare agli artisti una monografia, tanto più in quelle situazioni in cui si può correre il rischio di ricadere proprio negli atteggiamenti di quella “subalternità mentale” che circa trent’anni fa Giovanni Previtali “rimproverava” allo studioso meridionale, raccomandandogli, perciò, di correggere non solo il «meccanismo di scelta dei temi di studio», ma anche il modo di condurli e di interpretarli.
Queste esigenze sono state soddisfatte con il presente volume.