Descrizione breve
a cura di Gino Rizzo
Biblioteca di Scrittori Salentini
diretta da Mario Marti
I,5
formato cm 17x24, pp. 408, brossura
Ilare e propenso alle amicizie, godereccio e buongustaio, e perciò obeso e pingue, A. Bruni (Manduria di Taranto, 1593-1635) morì, secondo l’Eritreo, per una indigestione di beccafichi. Par quasi di scorgere nei modi esistenziali del manduriano l’inquieta e disponibile curiosità ravvisabile nel suo esercizio letterario sin dalla Selva di Parnaso (1615-1616), una raccolta poetica volta al messaggio mariniano della meraviglia-novità, entusiasticamente assorbito, e successivamente nel Presagio (1622) e nella Ghirlanda (1625), nelle forme della vigile attenzione alle istanze ideologiche degli ambienti frequentati (filobarberiniani). Poi vennero le Epistole Eroiche (1627) con uno straordinario successo, su una fondamentale esigenza di esplorazione analitico-introspettiva per la rappresentazione di sentimenti-passioni-affetti, che il Bruni poté osservare per via dell’esercizio sacerdotale e che gli si aprirono quotidianamente multiformi e insopprimibili, contrastivi di coeve coercizioni e codificazioni comportamentali, da incarnare in miti e figure emergenti dalle sue predilezioni letterarie: Clorinda, Erminia, Olimpia, Tancredi, ma anche Nausicaa, Turno, e poi Apollo, Diana, Giove, ecc.; simboli di un’idea del reale risolvibile e risolto negli individualizzati e mutevoli modi dell’interiorità, proprio per mezzo dell’epistola-confessione, esemplata sui modi dell’archetipo ovidiano. Come un involucro nel quale calare la nuova condizione spirituale dopo il solare demiurgismo cinquecentesco; un’opera aperta, insomma, per rappresentare un secentesco mal di vivere.
Le Epistole Eroiche sono riproposte integralmente, secondo l’ultima edizione (1634) voluta dalla’autore.
Indice generale
Antonio Bruni di Manduria e le sue opere
Nota biobibliografica e filologica
Testi
Epistole Eroiche
Libro primo
I. La madrea ebrea a Tito Vespasiano
II. Erminia a Tancredi
III. Caterina d’Aragona ad Arrigo VIII Re d’Inghilterra
IV. Fiordispina a Bradamante
V. Turno a Lavinia
VI. Tancredi a Clorinda
VII. Olimpia a Bireno
VIII. Solimano al Re d’Egitto
IX. Armida a Rinaldo
X. Radamisto a Zenobia
XI. Nausicaa ad Ulisse
XII. Diana a Venere
XIII. Giove a Semele
XIV. Euridice a Orfeo
XV. Iole ad Ercole
Libro secondo
I. Zefiro a Clori
II. Angelica ad Orlando
III. Despina a Mustafà
IV. Amore a Psiche
V. Sofonisba a Massinissa
VI. Seneca a Nerone
VII. Venere ad Adone
VIII. Argante a Tancredi
IX. Cleopatra ad Ottavio Cesare
X. Semiramide a Nino
XI. Issicratea a Mitridate
XII. Onoria ad Attila
XIII. Gismonda a Tancredi Principe di Salerno
XIV. Scedaso al Senato di Tebe
XV. Apollo a Dafne
XVI. Tamiri a Clearco
Appendice
I. Al Signor Cavaliere Andrea Barbazza
II. Al Signor Girolamo Aleandro
Indicazioni esegetiche, linguistiche e onomastiche