Descrizione breve
pp. 248, 17 x 24 cm, rilegato, illustrato
Collana: Dipartimento Dei Beni Delle Arti e Della Storia. Saggi e Testi n° 23
Il Salento è sottoposto a pressioni antropiche di vario tipo, rappresentate da urbanizzazione, turismo, agricoltura, industria e trasporti marittimi. E’ quanto emerge dai risultati di una recente ricerca, svolta nell’ambito di un progetto Interreg II Italia-Grecia - Qualità dei sistemi marini costieri e proposte di localizzazione di aree marine protette - indirizzata ad individuare una strategia di monitoraggio della qualità dell’ambiente lungo la zona costiera salentina, la quale appare un sistema sempre più chiuso in relazione alla velocità della sua crescita e dei rendimenti decrescenti delle sue risorse, con un’usura, pur non equamente distribuita, che tende pericolosamente a generalizzarsi. I processi di inquinamento sembrano compenetrarsi ed esaltarsi in prossimità della costa. Si legano all’uso delle acque per immissione in terra o per scarichi diretti nel mare: gli inquinamenti sono connessi alle necessità urbane, agricole, industriali, turistiche ma anche al trasporto marittimo.L’indagine condotta, nella scomposizione del sistema costa, in una presentazione e valutazione delle perturbazioni che lo interessano, ha amplificato problemi già noti e ne ha fatto emergere nuovi, consentendo, tuttavia, di individuare nuove occasioni di sviluppo locale. Ricco di foto, dati, grafici e carte tematiche, il volume, illustra la variegata realtà demografica, economica e produttiva della fascia costiera salentina, per la prima volta analizzata nei diversi fattori inquinanti il territorio, e destina anche particolare attenzione ai problemi di carattere occupazionale, produttivo e di mercato che affliggono la pesca, un settore che, pur in uno stato di grave crisi, rappresenta, con il turismo, un’importante occasione di sviluppo regionale. Il volume si propone di offrire un contributo al raggiungimento di uno sviluppo durevole del Salento, indicando le suscettività produttive locali ma anche i limiti, le carenze, le inefficienze, ricordando come lo sviluppo passi dal rispetto, salvaguardia e valorizzazione del proprio territorio inteso come patrimonio culturale, in cui tutti sono chiamati a svolgere un ruolo attivo di tutela e di gestione produttiva.