Descrizione breve
formato 17x24 cm, pp. 120, brossura
In quest’opera, scritta sempre con la consueta maestria, Vito Papa usa la tecnica dell’intervista: l’intervista rinchiude in sé l’informazione e la critica, l’oralità e la sua trascrizione, e la compresenza vis-à-vis dell’Autore e del testimone protagonista delle vicende narrate, e vede entrambi i soggetti impegnati in una conversazione finalizzata a indagare attraverso i ricordi la vita quotidiana del tempo. E così, per esempio, le riflessioni sul valore civile della manualità trovano una sponda nel dialogo che i vari testimoni hanno intrattenuto con Vito Papa, che alla fine consegna al lettore un’indimenticabile galleria degli anni del secondo dopoguerra ed anche scenari, mestieri, comportamenti oggi del tutto scomparsi: “Ogni strada sintivi n’armonia de gente ca cantava e ca sunava…” .
L’opera si suddivide in cinque capitoli, tutti ben titolati,in cui l’Autore accarezza, per così dire, angoli remoti di affetti e di mondi perduti, e apre un’inconsueta dimensione ricca di affabilità paesane, di cordialità familiari, di intimità inaridite. Grande merito anche per questo: le testimonianze raccolte sarebbero sicuramente andate perdute e con loro sarebbero andati perduti ricordi, immagini, sensazioni di un tempo ormai passato, di una storia che le nuove generazioni ignorano: un’eredità culturale di grandissimo valore, che invece andrebbe protetta e diffusa.