Descrizione breve
pp. 408, 930 illustrazioni in b/n e a colori
A Lecce le vicende della città fra Otto e Novecento non hanno avuto finora l’attenzione che meritano. Gli studi si sono concentrati prevalentemente, sia pure con le dovute eccezioni, sui capolavori dell’età barocca. Questo volume intende valorizzare anche quelle architetture che molto spesso, all’interno del centro storico, costituiscono il tessuto connettivo fra le auliche architetture del Cinque, Sei e Settecento e qualificano soprattutto quei nuovi “borghi” che, a partire dalla seconda metà dell’Ottocento, fanno da corona alla città “intra moenia”.
Lo stimolo è nato anche dalla constatazione che è in atto ormai da anni una progressiva distruzione e manomissione di questa edilizia sotto la spinta della speculazione e dell’incuria. Il periodo preso in esame è compreso fra il 1860 e l’avvento del Fascismo, con “puntate” in avanti e a ritroso per rendere meglio comprensibili le vicende di alcuni borghi. È stata privilegiata l’edilizia privata rispetto alle pur importanti opere pubbliche realizzate “ex novo” o frutto della ristrutturazione di complessi preesistenti (edifici conventuali, etc.)
Nella prima parte si fornisce, mediante una serie di saggi, un quadro generale sull’architetura e la città; nella seconda sono presi in esame i progetti redatti per il centro storico e i nuovi borghi; un’ultima sezione è dedicata alla città “operosa” (case operaie e stabilimenti industriali e artigianali) e ad alcuni episodi di arredo urbano (chioschi, negozi, etc.)
Di ogni borgo si presentano i piani parziali più significativi e alcune rielaborazioni per mettere in risalto le fasi di crescita e le emergenze più significative.
Le schede relative ai progetti selezionati contengono il nome del proprietario dell’immobile, l’ubicazione, la data della domanda e quella dell’autorizzazione, un breve testo sulla natura dell’intervento.