Descrizione breve
pp. 224, 17 x 24 cm, illustrato
Collana: N.I.C.
A dieci anni dalla scomparsa di Pietro Parenzan (Taranto, 26-11-1992), in occasione del centenario della sua nascita (Pola, 10-01-1902), vede la stampa Animalia Speluncarum italiane, dal dattiloscritto originale del Parenzan, senza interventi di aggiornamento o revisione, come dovuto omaggio alla memoria del divulgatore, naturalista, e studioso.
L’opera, una check list corposa delle specie animali che abitano il buio del mondo sotterraneo, è l’ultima sintesi di una vita di esperienze dirette e mediate dallo studio, ed è corredata dai disegni, numerosi, dello stesso Autore. Animalia Speluncarum Italiae sarà sicuramente un punto di riferimento per i naturalisti del mondo ipogeo, ma è soprattutto la testimonianza della pazienza, del tempo, dell’esperienza, della competenza, della passione, che hanno animato il suo Autore, un Naturalista come pochi.
Autore:
Pietro Parenzan (Pola, 10-01-1902; Taranto, 26-11-1992) conseguì la laurea in Scienze Naturali a Padova nel 1930, e la libera docenza in Biologia Marina nel 1934, ma aveva già cominciato a redigere e pubblicare lavori dal 1922. Tenne il primo corso, in Italia, sul controllo sanitario dei prodotti del mare nel 1936 (Univ. Di Napoli). Fu il primo a proporre “campi sperimentali” artificiali per la pesca, con l’affondamento di relitti (1952). Guidò la prima crociera abissale nello Ionio (1969). In 65 anni di ininterrotta attività ha scritto 338 lavori scientifici e 31 volumi. Si è occupato soprattutto di Idrobiologia e Biologia Marina, Speleologia e Speleobiologia. Ha istituito 12 tra istituti, centri, musei, e associazioni, e ha fondato 6 riviste naturalistiche. Ha partecipato e organizzato spedizioni naturalistiche in Europa e Africa, ed in ogni tipo di ambiente, fino all’età più avanzata. 65 specie di organismi viventi sono state descritte per la prima volta grazie al suo lavoro (e molte di queste gli sono state dedicate dagli studiosi, e portano il suo nome). Il suo nome rimane particolarmente legato alla malacologia marina e alla speleobiologia, settori cui il suo contributo è tutt’oggi riconosciuto di notevole impulso.