Alla ricerca dell'acqua perduta. Nuove

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Descrizione breve

pp. 192, 21 x 30 cm, illustrato in b/n e a colori

La salvaguardia delle risorse naturali ha suscitato negli ultimi anni giusta anche se tardiva attenzione verso una problematica che necessita di un adeguato livello di conoscenze allo scopo di predisporre interventi conservativi, e nel contempo programmare e razionalizzare una gestione oculata del sistema territorio e delle sue risorse indirizzando, senza bloccarli, i processi di sviluppo in atto. Le acque sotterrane, che costituiscono la quasi totalità delle acque ad uso civile erogata in Italia, rappresentano la più importante risorsa rinnovabile di qualunque territorio ed in particolare modo del Salento leccese, laddove, in assenza di una vera e propria idrografia superficiale costituiscono l’unica risorsa idrica dalla quale attingere. In particolare, in questo volume sono riportati i risultati più significativi ottenuti nell’ambito di uno studio geologico – idrogeologico e geofisico nella Penisola salentina.La raccolta di numerosi dati provenienti da perforazioni (effettuate dal 1950 ad oggi), la loro analisi critica ed interpretazione hanno consentito una dettagliata caratterizzazione geologico stratigrafica del territorio, base indispensabile per ogni ulteriore ricerca.Nel volume, quindi, dopo una descrizione generale dei fenomeni coinvolti nella desertificazione sono illustrate metodologie di indagine di tipo geologico, idrogeologico e geofisico con cui il problema può essere quantitativamente seguito nella sua evoluzione temporale e spaziale; sono quindi riportati i principali risultati ottenuti mediante misure ripetute con sonda multiparametrica in alcuni pozzi distribuiti uniformemente in una fascia di territorio compresa tra S. Cataldo ed Otranto. Le indagini geofisiche eseguite in alcune aree del Salento, hanno consentito di correlare spazialmente le informazioni geologiche ed idrogeologiche di tipo puntuale e di dare un contributo alla valutazione del rischio di inquinamento della falda.

Autori:
Stefano Margiotta, dottore di ricerca in geologia, è autore di numerose pubblicazioni su riviste nazionali ed internazionali specializzate nel campo della geologia stratigrafica ed ambientale. Le sue ricerche, svolte prevalentemente nella Penisola Salentina, consistono in rilevamenti geologici e in ricostruzioni paleogeografiche e degli assetti stratigrafici del territorio nonché nelle applicazioni geologiche nel campo ambientale e di valutazione di impatto, nella mitigazione dei rischi naturali, nel reperimento di georisorse, nella gestione dei beni naturali, nella educazione scientifica e nella didattica delle geoscienze.
Sergio Negri, ricercatore di geofisica applicata presso l’Università degli Studi di Lecce, è autore di numerose pubblicazioni scientifiche sia a livello nazionale che internazionale principalmente nel settore della geofisica. I suoi interessi scientifici sono: la geofisica ambientale, l’idrogeofisica, la geofisica applicata all’archeologia nonché l’analisi ed elaborazione di alcuni parametri climatici. In particolare cura sia l’aspetto sperimentale che teorico dei metodi della tomografia elettrica e sismica e del metodo G.P.R. (Ground Penetrating Radar).
Autore: Stefano Margiotta e Sergio Negro
Anno: 2004
Codice ISBN: 8880864785

Alla ricerca dell'acqua perduta. Nuove

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